- Calzini : quali scegliere, pro e contro?
- Scarpe nel deserto, quali portare e quando?
- Sandali, scarpetta da ginnastica o scarpe da montagna?
- Camminare a piedi nudi é possibile ma é consigliabile?
Scarpe per il deserto : ecco i miei 7 consigli su quali scarpe portare nel Sahara.
Per affrontare un trekking nel deserto la scelta delle giuste calzature è fondamentale. Per partire tranquilli bisogna essere sicuri di poter contare sul massimo comfort e sicurezza per i nostri piedi. Leggete attentamente i miei consigli frutto dell'esperienza sul campo sul come scegliere adecuatamente les vostre scarpe per il deserto e camminare tutta la durata del vostro trekking con serenità e comfort. Solo scegliendo la calzatura piú adatta per affrontare ogni tipo di terreno, come dune, Erg e Oued e partire sicuri di poter vivere al meglio questa bellissima esperienza. Scopriamo le caratteristiche essenziali e concentriamoci solo sulle migliori scarpe per il deserto.
#1 - I calzini sono importanti come le scarpe.
Il calzino gioca un ruolo importante nel confort del nostro viaggio. Per eseprienza ecco i principali pro e contro :
I "Pro" del calzino
- Senza dubbio il sudore. Il calzino assorbe il sudore e permette una miglior condizione del piede
- Evita lo sfregamento della pelle con scarpe e sandali
- Diminuisce il rischio di vesciche
- Vi protegge dal sole evitando scottature da sovraesposizione ai raggi solari.
I "Contro" del calzino
- Tende a riempirsi di sabbia nelle zone dunari e sarete costretti alla fine a fare delle piccole pause per togliere la "palletta" di sabbia che si crea tra falangi e metatarso del piede. Ma comunque ne vale sempre la pena se usate le scarpe.
- Si sporca tantissimo e sarete probabilmente costretti a buttarlo.
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NOTA PER IL TREKKER ACCORTO
Alterniamo secondo il terreno la calzatura che piú ci conviene.
- Dune : sandalo senza calzino o piedi nudi (massimo 15-20 minuti al giorno a piedi nudi)
- Hamada/Oued (parte pianeggiante rocciosa o poco sabbiosa) : scarpa da ginnastica
- Zona mista : potete alternare sandali con o senza calzino o scarpa col calzino
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Quindi tenendo a mento ciò, scegliamo il calzino adatto.Le foto che vi propongo qui sopra sono di 3 paia diversi di calzini che uso per il trekking, ma ne consiglio solo 2. Nelle foto provo a farvi vedere lo spessore pinzando legermente tra le dita il materiale. Cotone la prima e l'ultima, e di spugna quello nella metà.
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I calzini di spugna invernali e caldi meglio lasciarli a casa. Oggi nel mercato si trovano anche dei calzini piuttosto spessi ma molto traspiranti. Evitiamo di portare
calzini da compressione.
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Dato che alterneremo calzatura nel trekking, meglio portare un calzino fino, o mediamente spesso, ma che non tenga troppo il piede al caldo. Dipende poi dalla
stagione.
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A dicembre, gennaio e febbraio anche un calzino piú spesso va bene, mentre nel resto dei mesi suderemmo troppo.
- Porterei un paio calzino per ogni 2 giorni di cammino.
- Meglio se portate dei colori scuri, la sabbia macchia e li dovrete buttare altrimenti.
- Il calzino evita la formazione o diminuisce considerabilmente la formazione di veschiche in quanto riduce l'attrito e la sudorazione. Mi raccomando, non servono calzini di spugna tecnici di alta montagna. Questi sono generalmente molto caldi e non sono adatti.
#2 - Scarponcini da montagna per il trekking nel deserto : meglio evitare?
L'errore comune commesso da molti trekker é partire con uno scarponcino da montagna troppo che di per sé non é stato disegnato a quest'ambiente e la sconsiglio. Ecco i motivi :
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La scarpa da trekking da montagna é troppo calda per il deserto
La scarpa da trekking da montagna é una scarpa pensata generalmente per tenere il piede al caldo. Nel deserto le temperature possono essere troppo elevate per questo tipo di scarpa ed il calore favorisce l'espansione dei capillari sanguigni, e quindi l'aumento del volume generale del piede, quindi la frizione tanto tra le dita come tra il piede stesso e le pareti sostanzialmente rigide dello scarponcino e quindi l'insorgere di vesciche.
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La rigidezza di uno scarponcino aiuta in montagna ma non nel deserto
La rigidezza dello scarponcino in montagna solitamente é una caratteristica da ricercare nela propria calzatura. Soprattutto se a collo alto, lo scarponcino avrà degli effetti benefici sul nostro trekking, ma non nel deserto. In montagna, lo scarponcino tecnico stabilizzerà la caviglia da possibili storte su terreni accidentati. Secondo, ci proteggerà dalle rocce. Scarpe basse in montagna sono leggere, si, ma lasciano scoperto il malleolo. Questi rimanendo esposto al contatto con la roccia, essendo una parte della caviglia molto delicata é anche molto dolorosa in caso di incidente. Il terreno del deserto é piuttosto piano, morbido, e non richiede né la rigidità della struttura che compone una scarpa da trekking da montagna, né la rigidità della suola, né la protezione da impatti accidentali. Inoltre uno scarponcino tecnico di montagna dovrebbe offrire una certa rigidità della suola. Questa rigidità aiuta il trekker a stabilizzare il corpo su rocce appuntite fornendo soprattutto in passaggi come "creste" di montagna sicurezza ed equilibrio; ma ancora una volta queste tre caratteristiche non sono utili nel deserto. La sabbia é soffice, ed il terreno roccioso piuttosto raro.
#3 - Sandali, una delle 3 opzioni che consiglio.
Simbolo iconico del turista a Roma, il sandalo con il calzino é una soluzione molto adatta per un trekking nel deserto.
I sandali offrono alcuni vantaggi ed alcuni svantaggi, soprattutto secondo il modello. Ma andiamo con ordine. Non mi dilungheró nei pregi, in quanto si immaginano facilmente :
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I PRO del sandalo con il calzino
- Il sandalo permette un'ottima traspirazione del piede. Il piede rimane libero, diminuendo l'attrito delle dita tra se stesse, per l'assenza quasi totale delle pareti della scarpa.
- Favorisce l'areazione ottimale del piede e quindi riduce il gonfiore.
- Inoltre sono facili da portare nel proprio zainetto in quanto occupano poco spazio.
- La sabbia non rimane intrappolata nella scarpa. La sabbia che entra ne fuoriesce quasi ad ogni passo. Quando si fa l'abitudine alla sensazione si cammina bene.
- Protegge il piede dalle scottature dei raggi ultravioletti.ç
- I CONTRO del sandalo col calzino
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- Il calzino si riempie rapidamente di sabbia causando la "palletta" tra dita e metatarso.
- Il sandalo senza calzino é un'opzione soprattutto d'inverno quando di giorno il sole non scotta troppo. Già a partire da marzo/aprile occhio al collo del piede. Zona poco sensibile, potrebbe arrossarsi pericolossamente stando constantemente esposta ai raggio del UV del sole dandovi poi non pochi problemi. Mi raccomando, alterniamo il calzato regolarmente, gestendo l'esposizione del corpo ai raggi il piú possibile.
- Modelli : alcuni modelli come quello in foto tendono nella parte anteriore a slacciarsi. Infatti questo modello (Decathlon ed abbastanza sconsigliabile) é chiuso nella sua parte anteriore da 2cm di velcro. Questo modello Decathlon lo sconsiglio. Anche se molto gettonato per la sua leggerezza ha l'inconveniente che si apre (il velcro cede) troppo facilemnte e vi lascerà letteralmente "a piedi". Evitiamo quindi il velcro davanti. Nessun problema invece per l'abbontante chiusura del velcro all'altezza del collo del piede.
- Sandalo di fattura troppo articolata : evitiamo sandali troppo "di qualità", come certi modelli in cuoio, o sportivi ma pesanti e resistenti. IL sandalo deve essere leggero e flessibile.
La scarpa nella foto é molto comoda perché ricoperta di un materiale morbido che riduce un poco l'entrata della sabbia, ma riduce la traspirazione del piede, quindi é una scarpa invernale. Qualsiasi altra calzatura puó andare bene, l'importante é averne l'abitudine.
#3 - Camminare a piedi nudi : benefici e pericoli
Il consiglio qui é semplice. Camminare a piedi nudi é sconsigliato per un periodo di piú di 15/20 minuti al giorno ed in zone rocciose. Lo sfregamento della pelle con la sabbia (onnipresente su tutte le superfici) crea un effetto scrub importante.
Una difesa naturale, pericolosa.
Mentre camminate la pelle reagisce difendendosi, e si addormenta quanto basta per non farvi sentire dolore. Il giorno dopo potreste avere la pelle così levigata da aver consumato completamente il callo superficiale fino a provocare escoriazioni e sanguinamenti. In ambo i casi camminare diventa scomodo, doloroso, o addirittura insopportabile. Mi raccomando, camminiamo a piedi scalzi ma per brevi periodi.
Ed il calzino usiamolo per la maggiorparte del trekking soprattutto se abbiamo la pelle sensibile al sole.
Se poi volessimo provare ad emulare i nomadi del sahara dei sandali di cuoio fatti a mano sarebbero la scelta piú adatta. Ma attenzione, il cuoio deve ammorbidirsi prima dell'uso ed il vstro piede deve adattarsi al calzato. Quindi eviterei, a meno che siano dei sandali simili, acquistati in un'altra occasione, con i quali sappiamo poter fare chilometri senza soffrire.
Piccola curiosità, questi sandali li ho acquistati in piena medina, costavano 220 Dirham, ed ho negoziato a 180 Dirham. Il fatto di parlare qualche frase in Darija porta solitamente la conversazione su un livello piú amichevole. Lo so, sono prezzi piuttosto elevati, sicuramente turistici, ma a dirvi il vero, 18€ per un paio di sandali di qualità, fatti a mano da lavoratori locali, che a pena hanno un pensione (si parla di 500 dirham al mese, l'equivalente dei nostri 200€ circa in contesto italiano), mi é sembrato un prezzo piuttosto adatto ad un turista come me.
IMPARA LA DARIJA MAROCCHINA RAPIDAMENTE
Una cosa che durante il mio ultimo viaggio mi ha sorpreso positivamente é la differenze incredibilmente grande che puó fare, sapere una decina di frasi basiche in Darija,
la lingua araba parlata in Marocco. COMING SOON ...
Qui trovate un video e delle frasi da portarvi in Marocco , o stampare in PDF. COMING SOON ...